PAOLO BONFANTI
Genovese, classe 1960, ha iniziato a suonare la chitarra nel 1975 con alle spalle studi di teoria musicale, armonia e pianoforte. Nei primi anni ’80 si è perfezionato con Armando Corsi e Beppe Gambetta. Nell’estate 1986 ha seguito un corso al Berklee College of Music di Boston. È laureato al D.A.M.S. di Bologna con una tesi sul Blues.
Dal 1985 al 1990 è stato il front man di uno dei gruppi più importanti della scena rock-blues italiana, Big Fat Mama, con cui ha inciso tre LPs (l’ultimo un doppio dal vivo), ha suonato nei principali clubs della penisola e nelle più importanti manifestazioni musicali.
Con alcune leggende del British Blues, come il saxofonista Dick Heckstall-Smith (Colosseum, Alexis Korner, John Mayall), il batterista Mickey Waller (Jeff Beck, Ron Wood, Rod Stewart) ed il bassista Bob Brunning (Savoy Brown) ha formato il gruppo Downtown con il quale si è esibito in Italia ed all’estero.
Ha suonato con Fabio Treves e la sua band, con Red Wine, uno dei più importanti gruppi bluegrass europei, con i quali ha collaborato anche in disco ed ha effettuato un tour negli U.S.A. nel 2002, con Beppe Gambetta (tournée europea nell’estate 1992 con Gene Parsons, ex Byrds). A ciò si sono affiancate un’intensa attività didattica, alcuni articoli e trascrizioni per riviste specializzate, la pubblicazione per la Bèrben di Ancona di un metodo per chitarra country-rock scritto a quattro mani con Beppe Gambetta e vari lavori di produzione artistica (Fabio Treves, La Rosa Tatuata). Del marzo 1994 è la partecipazione (unico musicista italiano) alla rassegna “South by Southwest” ad Austin, Texas.
Dal 1990 si esibisce con una propria band e come solista e dal 1992 ad oggi ha pubblicato 7 cds e partecipato come ospite in molti altri altri (Fabio Treves, Red Wine, YoYo Mundi, La Rosa Tatuata, etc.).
Nel tour di presentazione del cd GAMBLERS, scritto a quattro mani con il cantautore newyorkese JONO MANSON (marzo 2003), JOHN POPPER, mitico armonicista dei BLUES TRAVELER, ha partecipato ad alcuni concerti.
Dal 2002 la band accompagna regolarmente il grande ROY ROGERS, produttore di JOHN LEE HOOKERnei suoi tour italiani.
Dal 2004 è membro della super-band SLOW FEET,insieme con REINHOLD KOHL, fotografo/bassista bolzanino, ed alcuni grandi del rock italiano come FRANZ DI CIOCCIO, LUCIO FABBRI (PFM) eVITTORIO DE SCALZI (New Trolls); il primo cd “Elephant Memory” è del 2007.
http://www.paolobonfanti.com/
DABOOT CREW
La DA BOOT e' nata inconsciamente nel maggio del 2002 quando, per la prima volta, ci siamo incontrati e per una serie di fattori a noi non ancora noti, io, Bianco, Jader, Pippo, Fausto e Miki ci siamo imbattuti a provare la prima rampa in ferro da fmx, che Fausto aveva fatto costruire per l'Air'n Ground che si sarebbe svolto a Roma. Io mi sono trovato di fronte a questi personaggi del motocross e supercross che avevano ben poco a che fare con me, nel senso che la loro mentalita' e lo stile erano ben diversi dai miei che arrivavo dallo scenario dello snowboard. A quell'epoca eravamo tutti pionieri delle rampe e io l'unica sensazione che provavo davanti a quel kicker di ferro era una gran paura, altra cosa che mi ricordo di quella giornata e che Jader faceva il super uomo e si atteggiava con aria altezzosa nei miei confronti, ma un piccolo corto su un doppietto di terra gli e' bastato per abbassargli la cresta. Dopo quel giorno abbiamo sempre ridato insieme e condiviso un sacco di cose, ma soprattutto tutti hanno dato qualcosa agli altri, cosi' e' nata una grande amicizia e siamo cresciuti insieme. Poi, un anno fa circa, e' nato il nome DA BOOT durante la trasferta a Pilzen in CZ (meta sempre ambita da tutti), era da tempo che si pensava ad un nome per rappresentarci, ma i problemi erano molti: Miki voleva a tutti i costi Fmx Italia (solito tradizionalista), Jader era gasato con 051 (classico paesano patriottico), Bianco non si esprimeva perche' pensava solo alle sbronze, Fausto vive a Rimini e si salvi chi puo', io mi limitavo a proporre idee e bocciare quelle di Jader... Ma nel bel mezzo di questo viaggio il Toninello disse la parola magica: da boot ?come stivale da fmx e come la forma del nostro Paese?pochi istanti e? ok! Andata per DA BOOT, dopo tanti tentativi, il nome sembrava giusto per far si che la nostra crew rappresentasse in tutto il mondo l'Italia. E' proprio cosi' il nostro gruppo non si limita ai "soci fondatori" ma e' una crew che comprende e vuole coinvolgere tutti coloro che si sentono DA BOOT e che credono nell'fmx, ma soprattutto nello stile italiano!
http://www.daboot.it